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Chianti 

La più antica zona di produzione certificata

Fu l'intuizione del Barone Ricasoli, nel 1800, a definire la base ampelografica del vino prodotto in Chianti e delle relative tecniche di vinificazione. Ancora oggi il disciplinare del Chianti Classico DOCG ricalca lo scheletro delle linee guida divulgata dal Barone, mantenendo il Sangiovese come vitigno principe all’interno del vino, presente almeno all’80%. Per saperne di più

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Storia e origine

Il Chianti ha origini antichissime, che risalgono al Medioevo, quando i viticoltori della Toscana iniziarono a produrre vino nelle colline tra Firenze e Siena. Il nome "Chianti" fu menzionato per la prima volta in documenti ufficiali nel XIII secolo, mentre la sua regolamentazione più moderna ebbe inizio nel 1716, quando il Granduca Cosimo III de' Medici delimitò l'area di produzione del Chianti Classico. Nel corso dei secoli, il Chianti ha subito diverse evoluzioni, con una crescente attenzione alla qualità. La creazione della denominazione Chianti DOCG nel 1984 e l'introduzione delle categorie Chianti Classico Riserva e Chianti Gran Selezione hanno consolidato il suo status internazionale come uno dei grandi vini italiani. 

Terroir 

Il Chianti deve gran parte della sua unicità al terroir, caratterizzato da colline ondulate che favoriscono microclimi differenti, ideali per la coltivazione della vite. Il suolo predominante è il galestro, una pietra calcarea friabile mista a marne che drena bene e permette alle radici delle viti di penetrare in profondità, esaltando la complessità del Sangiovese. Il clima è mediterraneo, con estati calde e inverni miti, ma con significative escursioni termiche tra giorno e notte, che favoriscono l'equilibrio tra zuccheri e acidità nelle uve. 

Le 7 sottozone del Chianti 

La zona del Chianti è suddivisa in sette sottozone, che possono comparire sull'etichetta del vino. "Chianti Classico DOCG", è la zona di origine principale. Le altre zone sono: "Chianti Colli Aretini DOCG" a ovest di Arezzo, "Chianti Colli Fiorentini DOCG" che è la zona collinare verso Firenze, "Chianti Colli Pisane DOCG" intorno a Pisa. La zona più meridionale del Chianti intorno a Siena, che si sovrappone anche alle aree di coltivazione del vino Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano, si chiama "Chianti Colli Senesi DOCG". Altre zone sono: "Chianti Montalbano DOCG", che prende il nome dal monte Montalbano, "Chinati Montespertoli DOCG", che è la zona più giovane e più piccola del Chianti e "Chianti Rúfina DOCG", che si estende su un'area molto piccola a nord di Firenze con solo circa 600 ettari. 

Chianti vs Chianti Classico 

La distinzione tra Chianti e Chianti Classico è fondamentale. Il Chianti Classico è prodotto esclusivamente nell'area storica compresa tra Firenze e Siena, e deve contenere almeno l'80% di uve Sangiovese. I vini Chianti Classico sono caratterizzati dal simbolo del Gallo Nero e si distinguono per una maggiore complessità e struttura rispetto ai Chianti delle altre sottozone. Il Chianti Classico Riserva richiede almeno 24 mesi di invecchiamento, mentre il Chianti Classico Gran Selezione, introdotto nel 2013, rappresenta il livello più alto di qualità, con almeno 30 mesi di affinamento e l'obbligo di utilizzare uve coltivate esclusivamente in azienda. 

Caratteristiche sensoriali 

Il Chianti, dominato dal vitigno Sangiovese, è noto per il suo profilo aromatico vibrante. Al naso, offre note di ciliegie rosse, violette, spezie e a volte sfumature terrose. Al palato, è caratterizzato da una buona acidità e tannini medi, rendendolo un vino fresco e versatile. Con l'invecchiamento, specialmente nelle versioni Riserva e Gran Selezione, i vini sviluppano una complessità maggiore, con sentori di cuoio, tabacco e vaniglia, che li rendono perfetti per l'invecchiamento. 

Il Chianti a tavola 

Il Chianti è uno dei vini più versatili a tavola. La sua acidità e freschezza lo rendono l'abbinamento ideale per i piatti della tradizione toscana, come la bistecca alla fiorentina, la pappa al pomodoro e le pappardelle al cinghiale. La sua capacità di abbinarsi con una vasta gamma di cibi, dai formaggi stagionati alle carni grigliate, lo rende perfetto anche per piatti della cucina internazionale, come pizza e pasta al ragù. Le versioni più complesse, come il Chianti Classico Riserva e il Gran Selezione, sono ottime con piatti più strutturati e ricchi di sapore​.

Travino FAQ - le domande più frequenti sul Chianti

Chi ha definito le basi del Chianti Classico?
Le basi ampelografiche del Chianti Classico furono stabilite nel 1800 dal Barone Bettino Ricasoli, che identificò il Sangiovese come vitigno principale. Ancora oggi, il disciplinare del Chianti Classico DOCG segue le linee guida del Barone, mantenendo il Sangiovese almeno all'80%.

Quando è nato ufficialmente il Chianti Classico?
Il Chianti Classico ha origini antiche, risalenti al XIII secolo, ma fu regolamentato ufficialmente nel 1716 dal Granduca Cosimo III de' Medici. Il vino ha continuato a evolversi fino al riconoscimento della DOCG nel 1984.

Che tipo di suolo è presente nel Chianti?
Il Chianti si caratterizza per terreni di galestro, una pietra calcarea mista a marne. Questo tipo di suolo permette alle radici delle viti di penetrare in profondità, esaltando la complessità e la freschezza del vino.

Quali sono le sette sottozone del Chianti DOCG?
Le sette sottozone del Chianti sono: Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Pisane, Chianti Colli Senesi, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli e Chianti Rùfina.

Qual è la differenza tra Chianti e Chianti Classico?
Il Chianti Classico è prodotto nella zona storica tra Firenze e Siena e contiene almeno l'80% di uve Sangiovese. È più complesso e strutturato rispetto al Chianti delle altre sottozone e viene identificato dal simbolo del Gallo Nero.

Che cosa rende un Chianti Classico Riserva diverso?
Il Chianti Classico Riserva deve invecchiare per almeno 24 mesi. Rispetto ai vini Chianti Classico standard, il Riserva sviluppa maggiore profondità e complessità con l'invecchiamento.

Cos'è il Chianti Classico Gran Selezione?
Il Chianti Classico Gran Selezione, introdotto nel 2013, è la categoria più alta della gamma. Deve invecchiare almeno 30 mesi ed è prodotto esclusivamente con uve coltivate nell'azienda del produttore.

Con che piatti si abbina meglio il Chianti?
Il Chianti è perfetto con piatti della tradizione toscana come la bistecca alla fiorentina, la pappa al pomodoro e le pappardelle al cinghiale. Le versioni Riserva e Gran Selezione si abbinano anche a piatti più ricchi e strutturati.

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Ho trovato un prodotto non facile da reperire ed ho scoperto che il sito ha una gamma di produttori molto interessante in quanto tutte piccole cantine in tante zone d'Italia. ... Packaging e consegna ottimi.
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