Sangiovese
Il primo tra i vitigni italiani
Il Sangiovese è uno dei vitigni più importanti italiani. Sicuramente è il vitigno più coltivato in Italia con una superficie vitata pari all’11% della superficie vitata nazionale. Il Sangiovese viene usato come base nella produzione di rossi rossi strutturati e importanti, tra i quali possiamo annoverare: il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano, il Morellino di Scansano e tanti altri. In tutto sono più di 240 le denominazioni dove viene usato il Sangiovese. Per saperne di più
Storia e origine
Il vitigno Sangiovese affonda le sue radici in tempi antichi, risalendo all'epoca etrusca, quando era già ampiamente coltivato nell'Italia centrale. Il suo nome sembra derivare da "Sanguis Jovis", che significa "sangue di Giove", a testimonianza dell’importanza che gli antichi attribuivano a questa varietà. Nonostante la sua lunga storia, il Sangiovese ha subito molte trasformazioni nel corso dei secoli, con un'evoluzione significativa nel XX secolo, soprattutto a partire dagli anni '70, quando i produttori toscani hanno cominciato a innovare la vinificazione, passando dall’uso di uve bianche nei blend a una produzione più pura. Oggi, il Sangiovese è il vitigno rosso più coltivato in Italia e rappresenta il cuore della produzione vinicola di alcune delle denominazioni più prestigiose del paese, come Chianti, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano.
Il territorio e clima che favoriscono il Sangiovese
Il Sangiovese trova il suo habitat ideale nelle colline toscane, dove i terreni argillosi e calcarei, combinati con un clima caldo e soleggiato, offrono le condizioni perfette per lo sviluppo di vini di alta qualità. La particolare combinazione di suolo e microclima di queste zone consente al Sangiovese di esprimere tutta la sua complessità aromatica, con vigneti spesso situati su pendii ben esposti e a un'altitudine che favorisce l'equilibrio tra maturazione degli zuccheri e conservazione dell'acidità. La varietà del terreno è un fattore cruciale: le vigne di Montalcino, ad esempio, sono piantate su suoli ricchi di galestro (un tipo di roccia scistosa) che contribuisce a creare vini dal carattere più tannico e strutturato, mentre nelle zone più basse si trovano suoli più argillosi, che producono vini più morbidi e accessibili.
Caratteristiche sensoriali
Il vino Sangiovese si distingue per le sue caratteristiche sensoriali uniche, a partire dal colore rosso rubino che, con l’invecchiamento, tende a virare verso sfumature granate. Al naso, offre un bouquet ricco e complesso, con aromi predominanti di frutta rossa, come ciliegie e prugne, accompagnati da note terrose e speziate, tra cui cuoio, tabacco, e toni di erbe aromatiche come timo e rosmarino. In bocca, il Sangiovese è noto per la sua alta acidità e tannini pronunciati, che gli conferiscono una struttura robusta e una notevole capacità di invecchiamento. Nei vini più invecchiati, maturati in botti di rovere, possono emergere note di vaniglia, caffè e cacao, rendendo il vino ancora più complesso e affascinante.
Il Sangiovese a tavola
Grazie alla sua vivace acidità e alla struttura tannica, il vino Sangiovese è incredibilmente versatile negli abbinamenti gastronomici. È particolarmente adatto a piatti ricchi e saporiti, tipici della tradizione toscana. Vini come il Chianti e il Brunello di Montalcino si sposano magnificamente con piatti a base di carne, come il ragù di cinghiale, le pappardelle al sugo di carne e le carni arrosto. Il Sangiovese giovane, come il Rosso di Montalcino o il Morellino di Scansano, è invece perfetto per accompagnare piatti più leggeri, come pizze, paste al pomodoro e piadine romagnole con salumi. Grazie alla sua struttura e alla sua acidità, è anche un ottimo vino da abbinare con formaggi stagionati, in particolare il pecorino toscano, e con piatti a base di selvaggina, come fagiano e cinghiale. In sintesi, il Sangiovese rappresenta un patrimonio enologico non solo per l’Italia ma per il mondo intero, grazie alla sua capacità di esprimere il territorio da cui proviene e di adattarsi a diverse tecniche di vinificazione e stili.
Travino FAQ - le domande più frequenti sul Sangiovese
Qual è l'origine del vitigno Sangiovese?
Il Sangiovese ha origini antichissime, risalenti all'epoca etrusca. Il suo nome deriva dal latino Sanguis Jovis, che significa "sangue di Giove", un riferimento simbolico alla sua importanza storica. Questo vitigno è stato ampiamente coltivato nell'Italia centrale sin dai tempi antichi, ed è oggi il vitigno rosso più diffuso in Italia.
In quali vini è utilizzato il Sangiovese?
Il Sangiovese è la base di molti dei più famosi vini italiani, tra cui il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano e il Morellino di Scansano. È impiegato in oltre 240 denominazioni di origine controllata (DOC) e denominazioni di origine controllata e garantita (DOCG) in tutto il paese.
Quali sono le caratteristiche sensoriali del vino Sangiovese?
Il Sangiovese si distingue per il colore rosso rubino che evolve verso il granato con l’invecchiamento. Al naso, offre note di ciliegie, prugne, erbe aromatiche e spezie come il cuoio e il tabacco. Al palato, è noto per la sua alta acidità e tannini pronunciati, che gli conferiscono una struttura robusta e un grande potenziale di invecchiamento.
Qual è il territorio ideale per la coltivazione del Sangiovese?
Il Sangiovese prospera nelle colline toscane, dove i terreni argillosi e calcarei, insieme a un clima soleggiato e ventilato, creano le condizioni ideali per la coltivazione di questo vitigno. Le altitudini elevate e l'esposizione al sole permettono di bilanciare la maturazione degli zuccheri con un'acidità vivace.
Con che piatti si abbina meglio il vino Sangiovese?
Il Sangiovese è incredibilmente versatile negli abbinamenti gastronomici. Vini più strutturati, come il Brunello di Montalcino, si abbinano bene a carni rosse e selvaggina. Vini più giovani, come il Rosso di Montalcino o il Morellino di Scansano, sono perfetti con piatti più leggeri, come la pizza o la pasta al pomodoro. È anche ottimo con formaggi stagionati.
Quanto è diffuso il Sangiovese fuori dall'Italia?
Pur essendo originario dell'Italia, il Sangiovese è stato coltivato con successo anche in altre parti del mondo, inclusi Stati Uniti, Argentina e Australia. Tuttavia, è in Italia, e soprattutto in Toscana, che questo vitigno esprime al meglio il suo potenziale.
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