Alemat

La storia di Alemat inizia con Savio Dominici, un sognatore che ha sfidato le critiche degli amici per realizzare il suo sogno di fondare un'azienda vinicola. Il nome "Alemat," un soprannome scherzoso che significa "pazzo," divenne il simbolo dell'azienda. Questo nome riflette anche l'unità della famiglia Dominici, con la moglie Elisabetta e i figli Alessandro (Ale) e Matteo (Mat) che collaborano attivamente con Savio nei lavori in vigna e in cantina.

L'elemento chiave del lavoro di Alemat è la sostenibilità, insieme alla conservazione e alla promozione della cultura vinicola regionale. La famiglia Dominici crede fermamente che la qualità del suolo, del sito e del microclima siano determinanti per i loro vini unici. Pertanto, si impegnano a mantenere una produzione sostenibile, che va oltre i vigneti e le cantine. Questo impegno include l'uso limitato di pesticidi, l'adozione di fonti di energia sostenibili come i pannelli solari e le pompe di riscaldamento, oltre all'eliminazione completa della plastica e degli adesivi nell'imballaggio, sostituiti da materiali biodegradabili e chiusure innovative.

Alemat è uno dei membri dell'associazione Monferace, e i loro vini Monferace, prodotti dal 2015, devono soddisfare rigorosi standard di qualità. Questi vini maturano per almeno 24 mesi in cantine protette dall'UNESCO e sono prodotti esclusivamente con uve di varietà Grignolino, tipiche del Piemonte. Oltre ai classici vini rossi piemontesi, Alemat offre anche opzioni per gli amanti dei vini bianchi, come il Riesling trocken Augusta, che beneficia dei terreni ricchi di argilla e gesso e promette di sorprendere gli intenditori del vino con le sue caratteristiche uniche.