Chardonnay
Il re bianco della Borgogna diffuso in tutto il mondo
Nel 2018 L’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) posiziona lo Chardonnay al terzo posto tra i vitigni a bacca bianca più coltivati a livello mondiale. I 210 mila ettari coltivati sono sparsi in tutto il panorama vitivinicolo, dagli Stati Uniti alla Germania, sino ad arrivare alla Nuova Zelanda. A differenza di tanti altri vitigni, lo Chardonnay non ha praticamente alcun sinonimo nelle diverse zone di produzione. Per saperne di più
Storia e origine
Lo Chardonnay ha origini antiche e si ritiene che provenga dalla regione della Borgogna, in Francia, dove è coltivato da secoli. Il vitigno deve il suo nome al villaggio di Chardonnay, e si è diffuso rapidamente in tutto il mondo grazie alla sua capacità di adattarsi a diversi climi e suoli. Introdotto in Italia probabilmente nel XIX secolo, lo Chardonnay ha trovato un ambiente favorevole per sviluppare la sua versatilità, diventando uno dei vitigni a bacca bianca più coltivati e apprezzati nel paese. Grazie alla sua facilità di coltivazione e alla capacità di riflettere le caratteristiche del terroir, lo Chardonnay ha contribuito al successo della produzione di grandi vini, sia fermi che spumanti.
Terroir
L’area vitivinicola più prestigiosa per la produzione di questa varietà, è senza ombra di dubbio la Borgogna. I blasonati cru di Montrachet e Meursault, hanno porto gli Chardonnay della Côte de Beaune nell’olimpo del mondo del vino. Qui questo vitigno da origine a vini avvolgenti ed eleganti.
Anche in Italia la duttilità dello Chardonnay ha fatto sì che questa varietà prendesse piede in diverse zone di produzione. Nelle zone alpine del Nord Italia, lo Chardonnay cresce su terreni calcarei e ghiaiosi, conferendo ai vini freschezza, mineralità e struttura. Nel centro e sud del paese, su terreni più argillosi e colline soleggiate, esprime note più morbide e fruttate, mantenendo un buon equilibrio grazie alla freschezza naturale delle uve. Vini fermi a base Chardonnay sono molto diffusi dalla Val D’Aosta al Friuli , in tutta la fascia subalpina troviamo eleganti espressioni di questo vitigno. Ma dobbiamo scendere fino in Sicilia, per trovare la più ampia estensione di ettari vitati a Chardonnay.
Come nello Champagne, dove questa varietà viene utilizzata per produrre i più eleganti spumanti del mondo, anche nel Bel Paese lo Chardonnay è alla base dei più importanti metodi classici. In Lombardia, viene utilizzato insieme al Pinot Bianco e al Pinot Nero, per la produzione dei pregiati Franciacorta DOCG. Nella storica denominazione Alta Langa DOCG, in Piemonte, viene assemblato esclusivamente con il Pinot Nero.
Caratteristiche sensoriali
Lo Chardonnay è noto per la sua capacità di offrire un ampio spettro di aromi, che varia in base al terroir e alle tecniche di vinificazione. I vini prodotti in acciaio sono spesso freschi e leggeri, con note di mela verde, agrumi e fiori bianchi. Quando affinato in legno, lo Chardonnay sviluppa aromi più complessi di vaniglia, burro, nocciola e frutta tropicale. Al palato può essere morbido e rotondo o fresco e minerale, con una persistenza che lo rende uno dei bianchi più apprezzati e versatili al mondo.
Lo Chardonnay in cucina
La versatilità dello Chardonnay lo rende un compagno ideale per una vasta gamma di piatti. Le versioni fresche e non barricate si abbinano perfettamente a frutti di mare, antipasti leggeri e piatti a base di verdure, esaltando la delicatezza degli ingredienti. Le versioni più strutturate e affinate in legno, invece, sono perfette con piatti più ricchi, come risotti cremosi, pollame arrosto o formaggi a pasta molle. Questo vitigno è anche una scelta eccellente per accompagnare ricette a base di pesce grigliato o in salsa, grazie al suo equilibrio tra acidità e morbidezza.
Travino FAQ - le domande più frequenti sullo Chardonnay
Qual è il posizionamento globale dello Chardonnay tra i vitigni a bacca bianca?
Secondo l’OIV, nel 2018 lo Chardonnay è stato classificato come il terzo vitigno a bacca bianca più coltivato al mondo, con 210 mila ettari distribuiti su scala globale.
Dove si coltiva lo Chardonnay?
Lo Chardonnay è coltivato in molte regioni vitivinicole in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Germania, Nuova Zelanda, e naturalmente in Italia, con la Sicilia che vanta la più vasta estensione di vigneti di Chardonnay nel paese.
Lo Chardonnay ha sinonimi in altre aree vitivinicole?
A differenza di molti altri vitigni, lo Chardonnay non ha sinonimi significativi in altre zone di produzione, mantenendo lo stesso nome ovunque venga coltivato.
Da dove proviene lo Chardonnay e come si è diffuso?
Lo Chardonnay ha origine nella Borgogna, in Francia, ed è stato introdotto in Italia nel XIX secolo. La sua capacità di adattarsi a diversi climi e suoli ha favorito la sua diffusione in molte regioni del mondo.
Quali sono le regioni italiane in cui lo Chardonnay è particolarmente apprezzato?
Lo Chardonnay è molto diffuso nelle regioni alpine del Nord Italia, come Val d’Aosta e Friuli, dove si producono vini freschi ed eleganti. È anche molto presente in Sicilia, che ha la più ampia estensione di vigneti a Chardonnay in Italia.
Per cosa viene utilizzato lo Chardonnay in Francia e in Italia?
In Francia, lo Chardonnay è uno dei vitigni principali per la produzione di Champagne. In Italia, è usato per i più importanti spumanti metodo classico, come Franciacorta DOCG in Lombardia e Alta Langa DOCG in Piemonte.
Quali sono le caratteristiche sensoriali dello Chardonnay?
Lo Chardonnay offre una vasta gamma di aromi, che spaziano da freschi e leggeri con note di mela verde e agrumi, a complessi e rotondi con sentori di vaniglia, burro e nocciola, a seconda della vinificazione.
Come si abbina lo Chardonnay con il cibo?
Lo Chardonnay fresco e non barricato si abbina bene a frutti di mare e piatti leggeri, mentre le versioni più strutturate sono perfette con risotti cremosi, pollame arrosto e formaggi a pasta molle, grazie al suo equilibrio tra acidità e morbidezza.
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