Vino italiano
Il piacere mediterraneo
L'Italia è il maggior produttore di vino a livello mondiale, con quasi 50 milioni di ettolitri prodotti su quasi 700 mila ettari. Il 44% di questo è esportato in tutto il mondo. Si produce circa il 60% del vino rosso italiano e circa il 40% del vino bianco italiano. Per saperne di più
Piemonte
Culla della moderna enologia italiana, il Piemonte è tra i portavoce indiscussi del vino italiano nel mondo. Barolo e Barbaresco, ma anche Dolcetto, Barbera, Arneis e la spumeggiante Alta Langa.
Liguria
La Liguria, con i suoi 1320 ettari di vigneti terrazzati e delimitati da muretti a secco tra il Mar Ligure e le montagne, produce vini unici come lo Sciacchetrà e vitigni autoctoni quali Pigato, Albarola e Rossese.
Lombardia
Dalla viticoltura eroica in Valtellina, ai Metodo Classico della Franciacorta, passando per denominazioni in grande spolvero come l’Oltrepò Pavese e vini senza tempo come il Lugana del Lago di Garda.
Trentino
In un paesaggio ricco di dolci colline e valli aperte, si fanno spazio Marzemino, Schiava Teroldego, varietà autoctone a bacca nera e vitigni internazionali, utilizzati per le bollicine del Trento DOC.
Alto Adige
All’ombra delle Dolomiti, la viticoltura altoatesina ha saputo dimostrare di essere alla pari delle grandi denominazioni europee, producendo eleganti Pinot Nero e profumatissimi Gewürztraminer.
Veneto
Da tutti riconosciuto come il carro trainante della produzione vitivinicola italiana, il Veneto del vino è capace di accostare grandi rossi eterni, come l’Amarone al più vivace tra gli Spumanti, il Prosecco.
Friuli-Venezia-Giulia
La qualità e il prestigio dei suoi vini bianchi, ha spinto qualcuno a definirla la terra dei “Superwhites”. Tra le colline del Collio, del Carso e dei Colli Orientali nascono però anche rossi interessanti.
Emilia Romagna
Da una parte la rivoluzione dei suoi grandi rossi, il Lambrusco emiliano e il Sangiovese; dall’altra la riscoperta di alcune varietà autoctone, come l’Ortrugo e l’Albana di Romagna.
Sardegna
Oltre all’intramontabile Vermentino, nella regione convivono vitigni autoctoni legati ad alcune località come la Malvasia di Bosa e la Vernaccia di Oristano e vitigni dal respiro internazionale come Cannonau e Carignano.
Toscana
Amati ed apprezzati ai quattro angoli del globo, la Toscana e il suo vino sono riusciti a costruire intorno al Sangiovese, e ai blend dei Supertuscan una storia che non ha bisogno di presentazioni.
Umbria
Anche conosciuta come il cuore verde d’Italia, l’Umbria è costellata di numerosi piccoli produttori che si fanno portavoce delle tradizionali varietà regionali; Grechetto e Sagrantino.
Marche
Racchiuse tra il Mar Adriatico e rilievi appenninici, le colline marchigiane sono l’habitat ideale per la coltivazione della celebrità della regione, il Verdicchio e i muscolosi rossi della zona del Conero e del Piceno.
Lazio
Tra terreni vulcanici, laghi e colline la produzione vinicola laziale si sta facendo conoscere agli appassionati con vini di assoluta eccellenza, ottenuti principalmente da Cesanese, Malvasie e Trebbiani.
Abruzzo
Campania
Nel corso degli ultimi decenni, i produttori campani, hanno saputo affiancare al Taurasi; massima espressione dell’Aglianico, anche bianchi degni di nota, come il Greco di Tufo, la Falanghina e il Fiano d’Avellino.
Puglia
Consapevole delle proprie capacità e forte del prestigio internazionale acquisito da varietà come Primitivo e Negramaro, la Puglia del vino sta vestendo i panni della produttrice di vini fini ed eleganti.
Basilicata
Terreni ricchi di calcare e tufo, pendii rocciosi punteggiati di vigneti e grandi escursioni termiche; sono queste le caratteristiche della viticoltura lucana.
Calabria
Stretti tra le limpide acqua del Mar Ionio e del Mar Tirreno, gli appena 10.000 ettari vitati di questa regione, sono coltivati principalmente con varietà autoctone come il Gaglioppo, il Magliocco e il Greco Bianco.
Sicilia
I suoli vulcanici dell’Etna, i terreni sabbiosi di Vittoria e le terre rosse di Marsala; uniti alla storia di questa regione, hanno reso la Sicilia una delle aree più dinamiche del panorama enologico mondiale.
Molise
Questa piccola regione sta, passo dopo passo, costruendosi un’identità vitivinicola. Accanto alla Tintilia, faro della denominazione, troviamo Montepulciano, Aglianico e Falanghina.
Vitigni principali
I vitigni più importanti includono grandi nomi internazionali come il Cabernet Sauvignon, lo Chardonnay e il Merlot, oltre ai vitigni autoctoni italiani Barbera, Montepulciano, Nebbiolo, Sangiovese, Verdicchio, Trebbiano e molti altri. In totale, in tutta Italia si coltivano circa 500 vitigni diversi.
Storia della viticoltura
La viticoltura esiste in Italia da oltre 3.000 anni. È stata diffusa dai Greci e successivamente dai Romani. Le condizioni geografiche e climatiche ottimali hanno sempre favorito la viticoltura. Il clima è plasmato dal Mar Mediterraneo, ma anche dagli influssi dei grandi laghi come il Lago di Garda, e dalle Alpi e dagli Appennini. Ogni regione ha il proprio clima e microclimi differenti, questo fa sì che si possano produrre vini di qualsiasi tipo.
Classificazione dei vini
La classificazione dei vini consiste nel mettere insieme una serie di regole imposte da un "Disciplinare" che stabilisce quali vitigni e in che proporzione possono essere utilizzati per produrre un determinato vino. Parte fondamentale è costituita dal territorio, che determina le zone di produzione più vocate, e le regole di produzione delle uve.
I vini italiani si suddividono in 4 categorie: vini da tavola, vini I.G.T., vini D.O.C. e vini D.O.C.G.
Vini da tavola
Sono vini che non hanno alcuna indicazione geografica e in tal senso possono essere prodotti anche con uve prodotte in zone di produzione diverse. Ovviamente, essendo privi di una chiara identità, rientrano nella genericità produttiva che, tuttavia, non è sinonimo di bassa qualità. In etichetta non è possibile indicare i vitigni con i quali sono prodotti, né tantomeno l'annata. Possono essere immessi al consumo sfusi, in damigiane o in vari tipi di contenitori.
Vini I.G.T.
"Indicazione Geografica Tipica": sono vini caratterizzati dall'indicazione geografica dell'area produttiva e devono essere ottenuti da uve raccolte nella zona menzionata per almeno l'85%. In etichetta i vitigni possono essere menzionati ma non è obbligatorio. Possono essere immessi al consumo sfusi o in damigiana.
Vini D.O.C.
"Denominazione di Origine Controllata": sono vini prodotti in vigneti iscritti all'albo di una zona ben definita e, in tal senso, è stabilita una resa di produzione per ettaro, i vitigni impiegati, il grado alcolico e l'affinamento. Prima di essere messo in commercio, un vino DOC deve essere sottoposto ad un'analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico esperto dalle Camere di Commercio. In genere vengono confezionati in bottiglia, ma possono essere venduti anche sfusi o in damigiane.
Vini D.O.C.G.
"Denominazione di Origine Controllata e Garantita": sono vini di qualità superiore rispetto ai vini D.O.C., in quanto sottoposti a rigidi disciplinari. Prima dell'imbottigliamento vengono sottoposti ad un'analisi chimico-fisica e ad una degustazione. Successivamente, sulle bottiglie, potranno essere apposte delle "fascette" di stato in carta, applicate sul collo delle bottiglie o sul tappo. Un vino potrà essere riconosciuto D.O.C.G. solo dopo aver ottenuto almeno per 5 anni consecutivi il riconoscimento di vino D.O.C.
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