Fiano di Avellino DOCG: Il Vino Bianco Campano

Storia e origine

Il Fiano di Avellino ha origini antichissime, risalenti all’epoca romana, quando veniva chiamato “Vitis Apiana” per via dell’attrazione che esercitava sulle api, grazie alla dolcezza dei suoi acini. La zona di produzione si estende nell’Irpinia, in provincia di Avellino, dove il clima collinare e i terrenivulcanici hanno permesso a questo vitigno di esprimersi con grande personalità. Già apprezzato nel Medioevo, il Fiano ha vissuto una rinascita negli ultimi decenni, conquistando il riconoscimento DOCG nel 2003. La sua storia è legata alla valorizzazione delle varietà autoctone campane, divenendo oggi uno dei simboli della viticoltura italiana di qualità.

Terroir e differenze geografiche

Le colline dell’Irpinia rappresentano un terroir unico: altitudini che variano tra i 300 e i 700 metri, suoli di origine vulcanica, forti escursioni termiche tra giorno e notte. Questi elementi contribuiscono alla complessità aromatica e alla longevitá del Fiano di Avellino DOCG. Ogni sottozona offre sfumature diverse: i Fiano di Lapio si distinguono per freschezza e verticalità, quelli di Montefredane per struttura e mineralità, mentre le aree più interne generano vini più ampi e floreali. Il microclima dell’Irpinia conferisce al vino note di fiori bianchi, frutta secca e agrumi, mantenendo sempre una spiccata acidità che ne favorisce l’evoluzione nel tempo.

Descrizione e caratteristiche del Vino

Il Fiano di Avellino DOCG è un vino bianco secco, corposo, elegante e longevo. Al naso si apre con sentori di nocciola tostata, agrumi, fiori di campo e pera. In bocca è fresco, sapido, con una mineralità ben presente e un finale persistente. È vinificato prevalentemente in acciaio, ma le versioni più complesse possono affinare in legno o sostare sui lieviti, sviluppando note più evolute e strutturate. Il Fiano di Avellino è uno dei pochi bianchi italiani capaci di un lungo invecchiamento: anche dopo 8-10 anni mantiene vitalità, arricchendosi di aromi terziari e profondità gustativa.

Abbinamenti gastronomici

Il Fiano di Avellino è estremamente duttile a tavola, grazie alla sua struttura e alla freschezza tipica:

• Ottimo con crudi di pesce e tartare di tonno
• Perfetto con mozzarella di bufala campana e burrata
• Ideale con linguine alle vongole o risotto agli asparagi
• Si abbina bene a carni bianche delicate, come pollo al limone
• Interessante con cucina asiatica leggera, come sushi o pad thai

Grazie alla sua acidità e finezza, esalta anche piatti complessi della cucina mediterranea e tradizionale.