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Germogli di vite nei vigneti del Fiano di Avellino DOCG

Fiano di Avellino DOCG, un bianco campano da non lasciarsi sfuggire

Scopri tutte le sfumature del Fiano di Avellino DOCG

Il Fiano di Avellino DOCG rappresenta l’anima più autentica dell’Irpinia vitivinicola. Travino seleziona solo le migliori etichette di vino Fiano di Avellino, caratterizzate da profumi intensi, struttura raffinata e una mineralità elegante, perfette per veri appassionati di vini bianchi campani.
Nato da un vitigno autoctono coltivato nella provincia di Avellino, è un bianco secco versatile, capace di emozionare subito e migliorare col tempo. Le sue diverse sfumature, legate alle sottozone di produzione, rendono ogni bottiglia unica. Per saperne di più

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Storia e origine del Fiano di Avellino DOCG

Le origini del Fiano di Avellino risalgono all’epoca romana, quando era conosciuto come Vitis Apiana, un nome che evocava l’attrazione irresistibile che le api provavano per i suoi acini dolci. La leggenda lo collega anche ai coloni greci che lo piantarono nei dintorni di Lapio, località oggi cuore della denominazione.
Nel corso dei secoli, il Fiano di Avellino ha acquisito prestigio, tanto da figurare nelle corti medievali di Federico II e Carlo II d’Angiò. Dopo il crollo dovuto alla fillossera, il vitigno ha trovato nuova linfa nel Novecento grazie al lavoro della scuola enologica avellinese e di cantine simbolo come Feudi di San Gregorio, Mastroberardino, Ciro Picariello e Villa Diamante.

Dal riconoscimento della DOC nel 1978 alla DOCG nel 2003, il vino Fiano di Avellino DOCG è oggi considerato tra i migliori bianchi italiani, emblema della rinascita dei vitigni autoctoni campani.

Un terroir straordinario che dà vita a un bianco unico

L’Irpinia offre condizioni ideali per la coltivazione del Fiano di Avellino DOCG: altitudini comprese tra i 300 e i 700 metri, suoli vulcanici, argillosi e calcarei, ricchi di minerali come potassio e magnesio. Il clima è temperato e caratterizzato da forti escursioni termiche, che favoriscono la formazione di profumi intensi e la spiccata acidità del vino.

Ogni sottozona imprime tratti distintivi alle etichette:

  • Lapio: freschezza, verticalità e mineralità decisa
  • Montefredane: maggiore struttura, eleganza e complessità
  • Montefalcione, Forino e aree interne: toni floreali, frutta secca, agrumi e una persistenza aromatica sorprendente

La varietà dei micro-terroir irpini permette al Fiano di Avellino di essere un vino estremamente versatile e longevo, adatto sia a una degustazione immediata che a lunghi invecchiamenti.

Caratteristiche organolettiche e potenziale evolutivo

Il Fiano di Avellino DOCG si presenta di colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati. Al naso colpisce per le sue note di nocciola tostata, fiori di campo, pera matura e scorza di limone. Al palato è fresco, sapido, minerale, con una struttura piena e un finale lungo e armonico.

La fermentazione avviene quasi sempre in acciaio, ma alcune etichette, come quelle di Pietracalda o Radici, maturano in legno o sui lieviti (sur lies), acquisendo complessità evoluta e note di miele, resina e spezie dolci. Questo lo rende uno dei pochi vini bianchi italiani in grado di migliorare nel tempo, mantenendo vivacità anche dopo 8–10 anni.

È perfetto per chi cerca vini bianchi DOCG con carattere, personalità e una firma territoriale riconoscibile.

Abbinamenti gastronomici per esaltare ogni sfumatura

Grazie alla sua acidità, struttura e mineralità, il Fiano di Avellino DOCG si adatta perfettamente a numerosi piatti. È uno dei vini bianchi campani più duttili a tavola, capace di valorizzare la semplicità e la raffinatezza della cucina italiana e internazionale.
Ideale in abbinamento con:

  • Crudi di pesce e tartare di tonno
  • Mozzarella di bufala campana e burrata
  • Linguine alle vongole o risotto agli asparagi
  • Carni bianche leggere come pollo al limone o tacchino in salsa
  • Sushi, pad thai e piatti della cucina asiatica leggera

Si esprime al meglio anche con crostacei, formaggi freschi, piatti mediterranei a base di erbe e preparazioni fusion. Il suo profilo organolettico equilibrato lo rende una scelta raffinata sia per l’aperitivo che per una cena gourmet.

Curiosità: il disciplinare e le regole del Fiano di Avellino DOCG

Il disciplinare di produzione del Fiano di Avellino DOCG prevede norme molto severe per garantire qualità e autenticità. Oltre alla zona di produzione circoscritta alla provincia di Avellino, limita le rese per ettaro, regola i metodi di vinificazione e stabilisce l’obbligo di immettere sul mercato il vino dopo almeno 4 mesi dalla vendemmia. Inoltre, solo i vini che rispettano questi standard possono riportare in etichetta la dicitura Fiano di Avellino DOCG, un marchio che rappresenta non solo un territorio, ma anche una lunga tradizione fatta di ricerca, cultura e passione per l’eccellenza.

Travino FAQ - le domande più frequenti sul Fiano di Avellino

Che caratteristiche organolettiche ha il Fiano di Avellino DOCG?

Il Fiano di Avellino presenta profumi intensi di nocciola tostata, agrumi, fiori bianchi e pera, con una sapidità marcata, buona struttura e finale persistente.

In quali occasioni è ideale servire un Fiano di Avellino?

Perfetto come vino da aperitivo o accompagnamento a piatti delicati: ottimo con crudi di pesce, risotto agli asparagi e cucina asiatica leggera.

Quali sono le differenze tra i Fiano di Avellino provenienti da diverse sottozone?

Zone come Lapio offrono freschezza e verticalità, Montefredane più mineralità e struttura, mentre le aree interne danno vini più floreali.

Come si abbina gastronomicamente il Fiano di Avellino DOCG?

Si sposa bene con crostacei, sushi, burrata campana, carni bianche delicate e piatti mediterranei complessi, grazie a acidità e finezza.

Quanto tempo può invecchiare un Fiano di Avellino DOCG?

È uno dei bianchi più longevi d’Italia: può evolvere vantaggiosamente per 8‑10 anni, sviluppando aromi terziari e profondità gustativa.

Quali metodi di vinificazione si usano per il Fiano di Avellino?

Principalmente in acciaio, ma esistono versioni più complesse affinati in legno o sosta sui lieviti per note più strutturate.

In che cosa il terroir dell’Irpinia influisce sul Fiano?

I terreni vulcanici, le escursioni termiche e altitudini tra 300‑700 m conferiscono complessità aromatica, mineralità e ottima acidità.

È un vino adatto per anniversari o regali?

Sì, grazie alla sua eleganza, longevità e versatilità gastronomica, è perfetto per occasioni speciali e degustazioni raffinate.

Come va conservato al meglio il Fiano di Avellino DOCG?

Conservalo in posizione orizzontale, a 12‑14 °C, lontano da luce e sbalzi termici, per preservarne freschezza e complessità nel tempo.

Perché sceglierlo su Travino?

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