La cantina Castellucci Miano è orgogliosa del suo lavoro pionieristico nel valorizzare le uve autoctone siciliane, tra tutte il Catarratto e il Perricone. Con un'attenzione particolare alle pratiche di vinificazione sostenibile che rispettano il terroir unico della Sicilia, Castellucci Miano offre vini che catturano l'essenza delle loro origini.
La ricca storia di Castellucci Miano risale al 1570, quando i vigneti dell'azienda si estendevano fino a 530 ettari e rifornivano di vino le città circostanti. A quel tempo, si esploravano e rivitalizzavano vecchi vigneti allevati ad alberello, rendendoli un eccezionale esempio di biodiversità nella zona di Valledolmo. I vini prodotti da queste uve sono un raro riflesso dell'identità regionale. L'azienda svolge un ruolo chiave nel recupero della viticoltura siciliana, in particolare riconoscendo nel 2016 le uve Catarratto e Perricone come varietà centrali della DOC Valledolmo Sclafani. Sotto la guida del presidente Salvatore Barone e dell'enologo Tonino Guzzo, Castellucci Miano si è affermata come azienda innovativa che pone i suoi vini come espressione dell'identità territoriale.
La cantina Castellucci Miano persegue una filosofia sostenibile che pone l'accento sulla conservazione della biodiversità regionale. I 75 ettari di vigneti, distribuiti tra le montagne e le valli intorno a Valledolmo, si trovano ad un'altitudine compresa tra i 700 e i 1050 metri sul livello del mare. Qui, il mix di vecchi vigneti e moderni vigneti a spalliera offre un mosaico di bellezza naturale e biodiversità. I vitigni principali sono il Catarratto e il Perricone, che insieme al Nero d'Avola e all'Inzolia rappresentano l'apice della qualità del vino siciliano. Questi vitigni sono accuratamente selezionati per produrre vini monovitigno che riflettono la ricca diversità e il terroir unico di questi piccoli vigneti d'alta quota. Questi vini si caratterizzano per la loro eleganza e per l'interessante mineralità, che sottolineano la forte identità territoriale di Castellucci Miano.