La Cantina Migliarina & Montozzi porta avanti una tradizione centenaria, coltivando i vigneti, gli uliveti e altre terre agricole nel cuore della Toscana in accordo con le direttive biologiche. All'interno di questa cantina, producono vini distintivi con un notevole potenziale di invecchiamento.
La storia della Cantina Migliarina & Montozzi risale al 1608, quando la famiglia Bartolini Baldelli acquisì il castello di Montozzi, che domina le colline del Chianti, trasformandolo in una residenza signorile. Successivamente, nel 1933, questo patrimonio fu unito a quello di una proprietà vicina, dando vita così alla Cantina Migliarina & Montozzi. Posizionata nel triangolo delle città di Arezzo, Siena e Firenze, la valle dell'Arno è da sempre considerata un luogo ideale per la coltivazione della vite e degli ulivi. Attualmente, i Marchesi Antonio e Carlo Bartolini Baldelli gestiscono l'azienda vitivinicola Migliarina & Montozzi, mantenendo viva la tradizione di famiglia ma utilizzando anche metodi moderni. La famiglia marchionale possiede anche la vicina Fattoria di Bagnolo, che produce prodotti simili.
Nella Cantina Migliarina & Montozzi, la potatura delle viti segue il sistema Guyot, e la vendemmia viene eseguita completamente a mano, seguendo rigorosi standard qualitativi. L'uva viene lavorata in due cantine. Una di esse è dotata di venti serbatoi di cemento con capacità che variano da 12 a 180 ettolitri, tutti provvisti di sistemi di controllo della temperatura che consentono di gestire la fermentazione in modo ottimale. L'altra cantina è attrezzata con serbatoi in acciaio inox e botti di rovere. Per la produzione del Vinsanto, una specialità regionale, la Cantina Migliarina & Montozzi dispone di uno spazio dedicato, poiché la sua realizzazione è particolarmente impegnativa.
I vigneti si trovano a un'altitudine media di circa 230 metri sul livello del mare. La vicinanza al Mar Mediterraneo garantisce una costante presenza di aria fresca. I terreni, composti da silt e marne, sono ideali per le varietà autoctone di uve come il Sangiovese, il Canaiolo e il Trebbiano. Anche le varietà "internazionali" come il Merlot e il Cabernet Sauvignon danno ottimi risultati. Ad esempio, il vino monovarietale Sangiovese Castello Montozzi proviene da un pendio leggermente più alto, esposto a sud-ovest e caratterizzato da suoli di argilla e marne. Dopo la fermentazione in serbatoi di cemento, il vino invecchia per dodici mesi in botti di rovere. Per quanto riguarda il classico Chianti Superiore Villa Migliarina, composto per il 90% da Sangiovese e per il 10% da Canaiolo, le vigne crescono su terreni di silt argilloso. Dopo una fermentazione accuratamente controllata in temperatura, il vino invecchia prima in serbatoi di cemento e poi in acciaio inox.