Tra i ripidi terrazzamenti della Valtellina, la Cooperativa Triasso e Sassella custodisce una storia fatta di recupero, tradizione e passione. Qui, tra muretti a secco e pendii mozzafiato, nascono vini che incarnano la vera essenza del Nebbiolo valtellinese: eleganti, profondi e scolpiti dalla roccia e dal tempo.
Tutto ha inizio nel 2004, quando un gruppo di viticoltori coraggiosi ha deciso di ridare vita ai vigneti abbandonati intorno al borgo di Triasso, nel cuore della zona DOCG Sassella Superiore. L’impresa non è stata solo agricola, ma culturale: salvare un paesaggio antico e rinnovare una tradizione con metodi rispettosi della natura. Le vecchie cantine scavate nella roccia, un tempo stalle e forni, oggi offrono l’ambiente ideale per una vinificazione lenta e naturale, lontana dai ritmi industriali.
Il vino simbolo della cooperativa è il Sassi Solivi, una pura espressione di Nebbiolo: senza lieviti selezionati, vinificato come un tempo, matura per almeno due anni – prima in botti di rovere, poi in bottiglia. Al naso seduce con sentori di ciliegia, fiori di campo e una nota balsamica di eucalipto. Al palato rivela un equilibrio perfetto tra struttura e finezza, risultato di un terroir unico, fatto di sabbia, limo e microclimi alpini. Il maestro cantina Mauro Dell’Agostino lavora con delicatezza e rispetto per esaltare l’identità autentica del vitigno. Triasso e Sassella non è solo una cantina, ma un progetto di vita e territorio: un inno silenzioso alla Valtellina, alla sua storia e alla sua artigianalità eroica.