Nel cuore selvaggio dell’Ossola, dove la montagna impone rispetto e il silenzio racconta storie antiche, sorge la Cantina di Tappia. Qui, tra case di pietra e tetti in beola, il tempo si è fermato per lasciar spazio a un progetto che profuma di memoria e coraggio. È il sogno di Romano Zaretti, ex sindaco e uomo di montagna, che nel 2005 ha deciso di far rivivere i terrazzamenti abbandonati del piccolo borgo di Tappia, riportando il prünent – nobile biotipo di nebbiolo – a respirare l’aria fine dei 600 metri di altitudine.
Ogni bottiglia che nasce da queste vigne, distribuite tra Tappia, Masera, Crosiggia e Quartero, è frutto di fatica, passione e rispetto per una natura severa ma generosa. I suoli morenici e l’escursione termica tra giorno e notte regalano ai vini una sapidità verticale e profonda, che racconta senza filtri l’identità di queste terre. Chardonnay e Merlot, accanto al protagonista prünent, trovano qui una voce nuova, autentica, scolpita nella roccia e nella memoria.
Oggi a guidare la cantina è Corrado, figlio di Romano, che con la moglie e le figlie porta avanti un’agricoltura concreta e pulita, fatta di gesti antichi e presenza costante in vigna. Ogni fase è curata con precisione: dalla potatura alla vendemmia, passando per la protezione naturale delle uve, tutto è misurato nel ritmo della terra. La cantina, scavata nella pietra viva del caseggiato di famiglia, custodisce barriques e fermentazioni come scrigni di una storia che non vuole essere dimenticata.
Acquistare una bottiglia della Cantina di Tappia non è solo un gesto di gusto, è scegliere di portare a casa un frammento di montagna, un sorso di Ossola, un vino che ha il sapore dell’autenticità e della rinascita.