Cantina di Montalcino

Le radici della Cantina di Montalcino affondano nel 1960, quando un gruppo di agricoltori del piccolo villaggio italiano di Vinci si unì per formare la cooperativa agricola chiamata "Cantina Leonardo da Vinci", con l'obiettivo di produrre vini Chianti e Trebbiano. Tuttavia, la Cantina di Montalcino fu fondata nel 1970, inizialmente con l'obiettivo di produrre Brunello. Dopo una moderna ristrutturazione e l'ampliamento della cooperativa vitivinicola qualche anno fa, la Cantina di Montalcino è diventata una delle cantine più attraenti della Toscana. Qui, l'architettura moderna si fonde in modo armonioso con il paesaggio idilliaco, mantenendo un profondo rispetto per la tradizione. La cooperativa ha anche posto una grande attenzione all'efficienza ed è in grado di coprire la maggior parte delle sue esigenze energetiche grazie a un impianto fotovoltaico installato. La cooperativa di viticoltori è membro del prestigioso "Tuscany Wine Architecture" (TWA), un gruppo di 14 cantine famose per gli edifici ben integrati nel paesaggio, nonché per l'eccellenza, il design e le tecnologie di produzione all'avanguardia. Oggi la cooperativa di viticoltori fa parte del rinomato Gruppo Prosit, con i suoi enologi Riccardo Pucci e Paolo Vagaggini al timone.

Il prodotto di punta della Cantina di Montalcino è il celebre "Brunello di Montalcino", un vino rosso prodotto al 100% con uve Sangiovese, noto per la sua qualità eccezionale e la grande richiesta in tutto il mondo. Tuttavia, la cooperativa produce anche altri vini, come il fresco "Rosso di Montalcino", il dolce vino da dessert "Moscadello di Montalcino" e persino la "Grappa di Brunello". Per ottenere la massima qualità del vino, le uve vengono lavorate con grande cura, utilizzando sia tecnologie moderne che metodi tradizionali. La fermentazione ha luogo in vasche di acciaio inox, mentre l'invecchiamento, la maturazione e la conservazione dei vini avvengono in botti di rovere all'interno della cantina. È in questo periodo che i vini acquisiscono il loro carattere distintivo, caratterizzato dai loro bouquet e sapori unici.

Oltre al microclima diversificato sui quattro versanti della collina, anche la composizione del suolo varia a seconda dell'altitudine. Si distinguono tra terreni Galestro e Albarese. I terreni di Galestro sono caratterizzati da una miscela di calce e piccole particelle di ardesia blu, che conferiscono al terreno una maggiore mineralità. L'evoluzione lenta delle uve su questi terreni contribuisce a creare vini intensi, eleganti e dotati di un profilo aromatico nobile. In questi terreni, oltre al tradizionale vitigno Sangiovese, prospera anche l'uva Vermentino, utilizzata per produrre il vino bianco giallo paglierino "Vermentino di Toscana", caratterizzato da un gusto fresco, vivace e corposo. D'altra parte, i terreni di Albarese, formatisi oltre 5 milioni di anni fa, sono spesso sassosi e privi di materia organica. Presentano invece una percentuale elevata di carbonato di calcio e terriccio o argilla. Questi terreni si prestano alla coltivazione biologica del Sangiovese e traducono perfettamente le caratteristiche del terreno in vini strutturati. Questi vini sono noti per la loro buona acidità, tannini morbidi e capacità di invecchiamento. Tra di essi spiccano il "Brunello di Montalcino", che ha ottenuto la denominazione DOCG, con il suo colore granato chiaro e luminoso, il suo corpo armoniosamente elegante e i suoi aromi complessi, oltre al "Rosso di Montalcino", vino DOC dal colore rosso rubino intenso, caratterizzato da un gusto morbido, piacevole e affascinante.