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Vigneti di Verdicchio di Matelica DOC durante la vendemmia sulle colline marchigiane

Il Verdicchio di Matelica: bianco d'altura tutto da scoprire

Introduzione al Verdicchio di Matelica: un’eccellenza delle Marche

Il mondo del vino bianco italiano è ricco di sfumature, ma poche espressioni riescono a combinare freschezza, struttura e identità territoriale come il Verdicchio di Matelica. Questa denominazione racconta una storia di tradizione, suoli unici e un microclima che lascia il segno in ogni bottiglia. Non è solo un vino da scoprire, ma da comprendere a fondo: perfetto per chi cerca qualità, autenticità e un’esperienza sensoriale diversa dai soliti bianchi. Ideale da solo o in abbinamento a piatti raffinati, è uno dei simboli dell’enologia marchigiana – e una gemma anche per chi ama esplorare i grandi vini francesi con un occhio al terroir italiano. Per saperne di più

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Verdicchio di Matelica: origine, storia e unicità

Il Verdicchio di Matelica è un vino bianco DOC di straordinaria personalità, tra i più rappresentativi delle Marche. Le sue origini affondano nel passato: già nel 1579 compare in atti notarili che documentano la coltivazione del "Verdichio" nei pressi di Matelica.

Nel 1967 ha ottenuto il riconoscimento come Denominazione di Origine Controllata, mentre la versione Riserva ha raggiunto la DOCG nel 2010, confermando il suo prestigio tra i grandi bianchi italiani.

La zona di produzione si estende in una parte interna delle Marche, coinvolgendo comuni delle province di Macerata e Ancona, tra cui Matelica, Esanatoglia, Camerino, Fabriano e altri territori ad alta vocazione vitivinicola.

Clima e suoli: la forza del terroir

Matelica gode di un microclima continentale, unico nella regione, grazie alla sua posizione in una valle chiusa sull’asse nord-sud. Questo comporta inverni rigidi, estati calde e forti escursioni termiche, condizioni ideali per ottenere un’uva ricca di aromi ma sempre fresca. I suoli calcarei e argillosi, uniti alla buona permeabilità e altitudini comprese tra i 250 e i 700 metri, favoriscono una maturazione lenta e completa del grappolo. Questo ambiente esalta il profilo minerale e l’acidità naturale del Verdicchio di Matelica, contribuendo alla sua identità unica.

Caratteristiche organolettiche e versioni speciali

Visivamente si presenta di un giallo paglierino brillante, con riflessi verdognoli. Al naso regala note agrumate (limone, arancia), frutta bianca e fiori freschi come il biancospino, accompagnati da una spiccata mineralità e un delicato sentore di mandorla. In bocca è fresco, sapido, equilibrato, con una struttura che cresce nelle versioni Riserva e Spumante. Queste ultime presentano anche toni evoluti e speziati, a seconda dell’affinamento. Esiste anche una versione Passito, più rara, perfetta con dessert e formaggi erborinati. Tra le versioni più apprezzate troviamo:

  • Verdicchio di Matelica DOC (fresco, giovane, beverino)
  • Verdicchio di Matelica Riserva DOCG (strutturato, adatto all’invecchiamento)
  • Spumante Verdicchio di Matelica (vivace, ideale per aperitivi)
  • Passito (dolce, da meditazione o fine pasto)

Abbinamenti consigliati con il Verdicchio di Matelica

Grazie alla sua versatilità e alla vivace acidità, questo vino si abbina perfettamente con molti piatti, sia italiani che francesi. Ecco alcune idee:

  • Antipasti di mare e crudi di pesce
  • Primi piatti delicati con base di pesce
  • Secondi di pesce al forno o alla griglia
  • Carni bianche leggere
  • Formaggi freschi o di media stagionatura
  • Piatti tipici marchigiani, come vincisgrassi o coniglio in porchetta

Il Verdicchio di Matelica Riserva, più strutturato, accompagna perfettamente anche piatti più ricchi e saporiti.

Differenze con il Verdicchio dei Castelli di Jesi

Una delle domande più frequenti tra gli appassionati riguarda la differenza tra il Verdicchio di Matelica e quello dei Castelli di Jesi. Sebbene derivino dallo stesso vitigno, sono profondamente diversi:

  • Matelica ha un clima più freddo e suoli calcarei, il vino è spesso più minerale e strutturato
  • Castelli di Jesi ha clima più mite, vini più morbidi e fruttati

Queste peculiarità rendono Matelica perfetto per chi cerca profondità, freschezza e un potenziale di invecchiamento maggiore.

Curiosità: l’unico Verdicchio che guarda a sud

Lo sapevi che il Verdicchio di Matelica è l’unico verdicchio delle Marche a essere prodotto in una valle orientata da nord a sud? Questo significa che le vigne ricevono il sole in modo più diretto durante tutta la giornata, ma sono anche soggette a forti escursioni termiche notturne. Un dettaglio che fa la differenza nel profilo aromatico, rendendolo più elegante, longevo e territoriale.

Travino FAQ - Domande più frequenti sul Verdicchio di Matelica

Cos’è il Verdicchio di Matelica?

È un vino bianco DOC delle Marche prodotto principalmente nella valle dell’Esino, nei comuni di Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Cerreto d’Esi, Fabriano, Castelraimondo, Camerino, Pioraco. Richiede almeno l’85% di uve Verdicchio, su terreni calcarei‑argillosi, con clima continentale.

Quali sono le caratteristiche organolettiche del Verdicchio di Matelica DOC?

Presenta colore paglierino con riflessi verdolini, profumi freschi di agrumi, fiori bianchi, mandorla, con presenza salina. Al palato è secco, armonico, con buona acidità, beva scorrevole ma con struttura.

In quale zona viene prodotto il Verdicchio di Matelica?

Nella regione Marche, lungo la valle dell’Esino, su altitudini tra circa 300 e 600 metri s.l.m. nei comuni delle province di Macerata e Ancona. Zona interna, caratterizzata da escursioni termiche elevate.

Qual è la differenza tra Verdicchio di Matelica e Verdicchio dei Castelli di Jesi?

Matelica ha un clima più continentale, minore influenza marina: ciò porta a vini generalmente più freschi, più verticali, con maggiore acidità e potenziale di invecchiamento rispetto a Jesi, che risente più del mare.

Cosa si intende per Verdicchio di Matelica Riserva DOCG?

È una versione di qualità superiore, con disciplinare più rigido. Deve affinare almeno 18 mesi (alcuni mesi in bottiglia), offrendo maggiore complessità aromatica, struttura, longevità.

Quali tipologie o versioni esistono del Verdicchio di Matelica?

Oltre alla versione standard DOC e alla Riserva DOCG, esistono versioni passito, spumante, e versioni più giovani o “giovanili” che puntano sulla freschezza.

Con quali piatti abbinare il Verdicchio di Matelica?

Ottimo con antipasti di mare, pesce alla griglia, molluschi, risotti di mare, primi piatti delicati, anche con piatti con salsa a base di crema o verdure. Le versioni Riserva possono reggere piatti più saporiti.

Quanto può durare in cantina il Verdicchio di Matelica?

Le versioni base vanno consumate entro 1‑2 anni dalla vendemmia per godere della freschezza; le versioni Riserva DOCG possono invecchiare di più, sviluppando aromi evoluti.

Qual è il miglior modo di servire il Verdicchio di Matelica (temperatura, bicchiere)?

Va servito a temperatura di circa 10‑12 °C per le versioni giovani; il bicchiere deve essere ampio, a tulipano, in modo da permettere lo sviluppo dei profumi. Le Riserva possono beneficiare di qualche minuto di decantazione.

Perché scegliere un Verdicchio di Matelica?

Perché offre un profilo unico: struttura e freschezza, mineralità, capacità di invecchiamento, e uno stile distintivo rispetto ad altri Verdicchi. Scopri la nostra selezione di Verdicchio di Matelica per trovare la bottiglia che più ti rispecchia.