L'azienda Alepa di Caiazzo si presenta come una cantina che abbraccia una filosofia etica, con l'obiettivo di creare vini distintivi di alta qualità. La principale fonte di uve per i suoi vini è il Pallagrello, un vitigno autoctono della Campania, particolarmente radicato in questa zona. Inoltre, Alepa produce olio extravergine di oliva e offre corsi specializzati sull'arte del vino per chi desidera approfondire la propria conoscenza.
L'azienda è stata fondata da Eugenio Riccio nel 1986, quando ha piantato i primi vigneti e oliveti, iniziando la produzione di vino dal secondo anno. Attualmente, è sua figlia Paola a gestire la cantina Alepa. Questa si trova nella provincia di Caserta, in Campania, una regione con una ricca storia che include anche la maestosa reggia dei Borbone. I vigneti si estendono a est di Caserta, lungo il fiume Volturno, un elemento che ha un forte impatto sulla bellezza paesaggistica della zona. La natura qui è ricca di biodiversità e custodisce le tracce di un passato affascinante che i visitatori della cantina Alepa possono scoprire.
La filosofia di Alepa si basa sulla sostenibilità e sul rispetto dell'ambiente, sia nei vigneti che in cantina. La vinificazione è orientata a preservare le caratteristiche uniche delle varietà autoctone. Tra le uve utilizzate, primeggia il Pallagrello, sia nella sua versione bianca che rossa. Oltre a questo, vengono coltivati il Greco, la Falanghina, altre varietà bianche campane e persino il Cabernet Sauvignon. Paola, con la sua esperienza, si impegna anno dopo anno nella coltivazione delle viti e nell'arte della produzione del vino, ottenendo risultati che sono considerati rari e prestigiosi.
Le vigne crescono su terreni molto ripidi con una composizione argillosa. In questa terra soleggiata della Campania, i vitigni Pallagrello bianco, Greco e Falanghina prosperano. Il Pallagrello è particolarmente importante in questa regione, con radici che risalgono al XVIII secolo e il suo nome si riferisce alla forma sferica dei suoi grappoli, da cui il termine "Pallarella", che significa "piccola palla". Questo vitigno autoctono è noto per la sua capacità di produrre uve sia bianche che rosse ed è stato apprezzato anche dai re Borbone per la sua qualità eccezionale.