Bonarda
Il vino che racconta la tradizione tra Piemonte e Lombardia
La Bonarda è un vitigno dalle radici profonde, con una storia che si intreccia tra Piemonte e Lombardia, portando in tavola vini autentici e ricchi di personalità. Sebbene spesso confusa con la Croatina, soprattutto nell’Oltrepò Pavese, la Bonarda piemontese si distingue per i suoi sentori floreali e fruttati. Dal carattere versatile, questo vino è apprezzato sia nelle versioni frizzanti che in quelle più strutturate, adattandosi perfettamente ai sapori della cucina tradizionale italiana. Per saperne di più
Storia e origine
La Bonarda è un vitigno a bacca nera autoctono del Piemonte, menzionato per la prima volta nei documenti storici del XVIII secolo, quando veniva già coltivato nelle colline piemontesi, in particolare nel Torinese e nel Monferrato. Nel corso del tempo, la Bonarda è stata spesso confusa con altri vitigni, come la Croatina e l'Uva Rara, a causa del fatto che il nome "Bonarda" è stato usato in modo intercambiabile per diverse varietà. Questo ha creato confusione, soprattutto nelle regioni vinicole della Lombardia e dell'Emilia-Romagna. Tuttavia, la Bonarda Piemontese rimane un vitigno distinto e autoctono del Piemonte, dove è utilizzata per la produzione di vini sia in purezza che in blend con altre varietà locali, come la Barbera. Al di fuori dell'Italia, la Bonarda ha trovato fortuna anche in Argentina, portata dai migranti piemontesi nel XIX secolo.
Terroir
Il vitigno Bonarda è principalmente coltivato in Piemonte, soprattutto nelle zone del Monferrato, delle colline di Chieri e nelle province di Torino e Asti. La sua diffusione è limitata, e le superfici vitate dedicate a questo vitigno sono oggi piuttosto contenute, tanto che la Bonarda è considerata un vitigno di nicchia. Tuttavia, in altre aree, come l'Oltrepò Pavese e i Colli Piacentini, il nome "Bonarda" si riferisce ai vini prodotti con la Croatina, un vitigno completamente diverso. La Bonarda dell'Oltrepò Pavese DOC è particolarmente rinomata, soprattutto nella versione frizzante, molto apprezzata per il suo carattere leggero e disinvolto. Oltre all’Italia, la Bonarda è coltivata in Argentina, dove, sebbene spesso confusa con il vitigno Douce Noir, è usata per produrre vini robusti e fruttati.
Caratteristiche sensoriali
I vini prodotti con Bonarda Piemontese si distinguono per la loro freschezza e bevibilità. Al naso, presentano note floreali di violetta e frutta rossa matura, come ciliegia e lampone, con un sottofondo speziato leggero. Al palato, la Bonarda offre una struttura equilibrata, con un'acidità moderata e tannini morbidi, che conferiscono rotondità e una piacevole sensazione di scorrevolezza. A differenza della versione dell'Oltrepò Pavese, che è spesso vivace o frizzante, la Bonarda Piemontese tende a essere vinificata in modo più tradizionale, producendo vini fermi di medio corpo. La Croatina, utilizzata per la Bonarda dell'Oltrepò, dà invece vini più tannici e strutturati, con note di marasca e mora.
La Bonarda in cucina
La Bonarda, soprattutto nella sua versione frizzante dell'Oltrepò Pavese, è un vino ideale per accompagnare piatti della tradizione contadina lombarda. Si abbina perfettamente a salumi come cotechino, zampone e pancetta, e si sposa bene con piatti saporiti come la cassoeula o i bolliti misti. Le versioni più strutturate e corpose della Bonarda, invece, sono ottime con carni rosse alla griglia, brasati o selvaggina. In Piemonte, la Bonarda Piemontese si abbina bene a piatti tipici della cucina locale, come gli agnolotti al sugo di carne e formaggi stagionati. Grazie alla sua versatilità, può essere servita anche con primi piatti di pasta conditi con sughi ricchi, come ragù di carne o risotti con salsiccia.
Travino FAQ - le domande più frequenti sulla Bonarda
Cos'è la Bonarda e quali sono le sue origini?
La Bonarda è un vitigno a bacca nera autoctono del Piemonte, menzionato per la prima volta nel XVIII secolo. Sebbene spesso confuso con la Croatina, è un vitigno distinto, ampiamente coltivato nel Monferrato e nel Torinese, e si è diffuso fino in Argentina grazie ai migranti piemontesi.
In quali regioni è maggiormente coltivata la Bonarda?
La Bonarda è principalmente coltivata in Piemonte, specialmente nelle colline di Chieri e Monferrato. È presente anche in Lombardia, dove nell’Oltrepò Pavese il nome “Bonarda” si riferisce alla Croatina, un vitigno diverso. Al di fuori dell'Italia, è diffusa in Argentina.
Quali sono le differenze tra la Bonarda Piemontese e la Bonarda dell'Oltrepò Pavese?
La Bonarda Piemontese è un vitigno a sé stante, utilizzato per vini fermi dal carattere floreale e fruttato. Nell’Oltrepò Pavese, invece, il vino Bonarda è prodotto con uva Croatina, che dà origine a vini più tannici e strutturati, spesso nella versione frizzante.
Quali sono le principali caratteristiche sensoriali della Bonarda?
I vini prodotti con Bonarda Piemontese offrono note di frutta rossa matura, violetta e leggere spezie. Al palato, sono equilibrati, con acidità moderata e tannini morbidi. I vini a base di Croatina, invece, sono più corposi, con sentori di marasca e mora.
Quali sono gli abbinamenti ideali per la Bonarda?
La Bonarda si abbina perfettamente a piatti della cucina contadina, come salumi, cotechino, cassoeula e bolliti. Le versioni più corpose accompagnano bene carni rosse alla griglia, brasati e selvaggina.
Perché la Bonarda è considerata un vino versatile?
La Bonarda è versatile grazie alle diverse versioni disponibili: dalla frizzante dell’Oltrepò Pavese, ideale per piatti rustici, alle versioni più strutturate, adatte per abbinamenti con piatti di carne e formaggi stagionati.
In quali denominazioni si trova la Bonarda?
La Bonarda è presente in diverse DOC, tra cui Piemonte DOC, Colline Novaresi DOC e Oltrepò Pavese DOC. Ogni denominazione produce vini con caratteristiche uniche a seconda del territorio e del vitigno utilizzato.
Qual è la Bonarda più famosa fuori dall'Italia?
In Argentina, la Bonarda è ampiamente coltivata e spesso confusa con il vitigno Douce Noir. Qui, è utilizzata per produrre vini robusti e fruttati, con un’ottima resa nel clima argentino.
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