Oltre 900 cantine
Spedizione gratuita da 69€ per cantina
Direttamente dalla cantina
Menu
Vigneti del Roero DOCG sulle colline sabbiose del Piemonte

Vino del Roero DOCG: l’eleganza piemontese in bottiglia

Un’identità che nasce tra le colline e il Tanaro

Tra le colline della provincia di Cuneo, il vino del Roero rappresenta una delle espressioni più autentiche del Piemonte vitivinicolo. Questa denominazione DOCG racchiude tutta la ricchezza di un territorio sabbioso, colto e radicato nella storia, con vini rossi da Nebbiolo e bianchi da Arneis capaci di distinguersi per carattere, profumi e longevità. Per saperne di più

Oltre 900 cantine
Spedizione gratuita da 69€ per cantina
Direttamente dalla cantina

Alle origini del Roero: secoli di vino e civiltà

Il legame tra il Roero e la viticoltura affonda nel tempo, ben prima dell’epoca romana. Tracce archeologiche testimoniano la presenza della vite già in epoca preromana, con influenze liguri ed etrusche. Durante il Medioevo, la zona si sviluppò ulteriormente grazie alla presenza di castelli e alla casata Roero, che ha lasciato il nome all’intero territorio.

Con il passare dei secoli, la produzione vinicola si è affinata, fino a trovare una prima codifica moderna nel 1985 con il riconoscimento della denominazione Roero DOC. Il salto di qualità avviene nel 2004, quando arriva il titolo DOCG, che tutela ufficialmente l’eccellenza produttiva locale. Le due anime principali del Roero, il Rosso da Nebbiolo e il Bianco da Arneis , vengono così definite in modo chiaro all’interno del disciplinare, distinguendosi dalle denominazioni vicine come Barolo, Barbaresco o Langhe.

Negli ultimi decenni, l’interesse per il Roero è cresciuto non solo in Italia, ma anche all’estero, dove viene sempre più spesso paragonato a vini francesi d’impostazione elegante, sia nella versione rossa che in quella spumante.

Un territorio unico: suoli sabbiosi e colline d’origine marina

Le colline del Roero, sulla riva sinistra del Tanaro, si distinguono per la loro origine geologica marina. Il paesaggio è composto da sabbia, argilla e calcare, risultato dell’emersione di un antico fondale marino avvenuta nel Pliocene. Questo rende i suoli particolarmente drenanti e poveri, ideali per la vite, che trova in queste condizioni stress idrico controllato e massima espressione aromatica.
I microclimi del Roero variano molto da comune a comune: Canale, Vezza d’Alba, Montà e Castellinaldo sono solo alcuni dei centri nevralgici della denominazione. L’esposizione delle vigne, spesso verso sud e sud-ovest, permette una maturazione ottimale delle uve. Le escursioni termiche marcate tra giorno e notte favoriscono lo sviluppo di profumi complessi, in particolare nei Nebbioli.

Un altro tratto distintivo è la ventilazione naturale, che aiuta la sanità del grappolo e consente in molti casi di ridurre al minimo gli interventi in vigna. In questo scenario, le varietà autoctone come il Nebbiolo e l’Arneis si esprimono con grande precisione territoriale.

Profumi, colori e stile: le anime del vino del Roero

Il Roero Rosso DOCG, vinificato con almeno il 95 % di Nebbiolo, è un vino dal colore rubino che tende al granato con l’affinamento. Al naso si esprime con note floreali di violetta, frutti rossi maturi, spezie dolci e leggere sfumature balsamiche. In bocca ha una struttura solida ma elegante, con tannini più morbidi rispetto ai Nebbioli delle Langhe. La versione Riserva, che prevede almeno 32 mesi di affinamento (di cui 6 in legno), rivela grande complessità ed è ideale per lunghi invecchiamenti. Il Roero Arneis DOCG, invece, è l’anima bianca del territorio: ottenuto da uve Arneis per almeno il 95 %, è un vino fresco, minerale e profumato, con sentori di pesca bianca, pera, agrumi e fiori di campo. In alcune versioni può sorprendere con una leggera nota salina e un finale mandorlato. Cresce l’interesse per lo spumante da Arneis, che rappresenta una valida alternativa alle bollicine francesi come Crémant  Champagne , soprattutto per chi cerca un profilo aromatico più fruttato e rotondo.

Cosa mangiare con il Roero: abbinamenti consigliati

Il vino del Roero si presta a una vasta gamma di abbinamenti, dalla cucina tradizionale piemontese a piatti più moderni e creativi. Ecco alcune combinazioni ideali: 

Con il Roero Rosso:

  • Brasati e stufati di carne
  • Selvaggina (cinghiale, capriolo, lepre)
  • Formaggi stagionati come Castelmagno e toma
  • Risotti con funghi o tartufo

Con il Roero Arneis:

  • Antipasti freddi e verdure grigliate
  • Carni bianche leggere
  • Pesce azzurro, crostacei e sushi
  • Risotti alle erbe o agli agrumi

Con l’Arneis Spumante:

  • Aperitivi gourmet
  • Tapas italiane e francesi
  • Piatti fusion con note fresche

Curiosità: il soprannome dell’Arneis? “Il vitigno difficile”

Sapevi che in dialetto piemontese Arneis significa “persona complicata” o “birbante”? Un nome che calza a pennello: per anni, infatti, l’Arneis è stato considerato un vitigno difficile da coltivare e vinificare. Solo grazie alla dedizione di alcuni produttori negli anni ’70 è tornato in auge, diventando oggi uno dei bianchi piemontesi più apprezzati. E c’è di più: è uno dei pochi bianchi italiani ad avere una versione spumantizzata con un’identità ben riconoscibile.

Travino FAQ - Domande più frequenti sul Roero

Che cosa significa “Roero DOCG” e quali sono le sue caratteristiche principali?

Il Roero DOCG è una denominazione di origine controllata e garantita che comprende vini rossi prodotti in 19 comuni della provincia di Cuneo, principalmente con uve Nebbiolo (almeno il 95 %). Presenta colore rosso rubino, profumi di frutti rossi, spezie e fiori, buona struttura, tannini maturi ma non aggressivi.

Quali sono le tipologie di vino prodotte nel Roero?

Roero Rosso DOCG con Nebbiolo, anche nella versione Riserva. Roero Arneis DOCG, vino bianco, anche in versione spumante.

In quali zone si produce il vino del Roero?

La produzione è consentita in vari comuni sulla riva sinistra del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, come Canale, Corneliano d’Alba, Vezza d’Alba, Guarene, Montà, Monteu Roero, Santo Stefano Roero, tra gli altri.

Quali sono i migliori abbinamenti gastronomici per il Roero rosso?

Il Roero rosso si sposa bene con piatti locali sostanziosi: carni rosse, arrosti, primi con ragù o salse ricche, formaggi stagionati, funghi, agnolotti al sugo d’arrosto.

Con cosa abbinare il Roero Arneis?

Il Roero Arneis, vino bianco fresco e aromatico, è ideale con antipasti, pesce crudo o leggero, molluschi, piatti delicati, verdure, formaggi non stagionati. Nella versione spumante può fare da aperitivo.

Quanto tempo può invecchiare un Roero rosso o Riserva senza perdere la sua qualità?

I Roero rosso generalmente reggono bene qualche anno (2‑5 anni) se conservati correttamente; le versioni Riserva, con affinamento più lungo, possono migliorare nei profumi e nella struttura.

A che temperatura servire il vino del Roero?

– Roero rosso: circa 16‑18 °C per esaltarne corpo e profumi.

– Arneis: più fresco, intorno agli 8‑10 °C.

Qual è il disciplinare del vino del Roero: uvaggi, rese, affinamento?

Il disciplinare stabilisce che il Rosso deve avere almeno 95 % di Nebbiolo, con diritto al massimo del 5 % di uve rosse non aromatiche; l’Arneis dev’essere almeno 95 % Arneis. Resa, invecchiamento e uso del legno variano a seconda della tipologia (normale vs Riserva).

In cosa il Roero si distingue da Langhe e Monferrato?

Il Roero ha suoli più sabbiosi (origine marina) e meno compattezza rispetto ad alcune zone delle Langhe, conferendo vini con tannini più morbidi, un profilo aromatico luminoso, maggiore beva. Le escursioni termiche e la specificità dei comuni donano variabilità ma anche identità distintiva.

Dove posso trovare una selezione dei migliori vini del Roero per acquisto online?

Scopri la nostra selezione curata di vini del Roero: Roero Rosso, Roero Riserva e Roero Arneis, tutte DOCG e con descrizioni dettagliate per aiutarti a scegliere. Esplora ora la categoria “vino del Roero” per trovare l’etichetta perfetta per te!