Nero di Troia 

Storia e origine

Il Nero di Troia è un vitigno autoctono della Puglia, una delle varietà più antiche e affascinanti della regione. La sua storia è avvolta nel mistero e nella leggenda. Secondo alcuni racconti, sarebbe stato portato in Puglia dai Greci durante l’epoca della guerra di Troia, un riferimento evocativo ma storicamente non confermato. Più probabilmente, il vitigno ha preso il nome dalla città di Troia, situata nella provincia di Foggia, una delle aree principali di coltivazione. Nonostante la sua lunga storia, il Nero di Troia ha vissuto per secoli all'ombra di varietà più celebri come il Primitivo e il Negroamaro, ma negli ultimi decenni ha iniziato a riscuotere maggiore attenzione per la sua capacità di produrre vini complessi e strutturati.

Terroir

Il Nero di Troia trova la sua massima espressione nei terreni calcarei e argillosi delle province di Foggia, Barletta-Andria-Trani e Bari. Queste aree, con il loro clima caldo e soleggiato, offrono le condizioni ideali per la crescita di questo vitigno. Il clima mediterraneo, caratterizzato da estati lunghe e calde, è perfetto per il Nero di Troia, che matura tardivamente, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Questo ambiente permette alla pianta di sviluppare pienamente i suoi zuccheri e di esprimere il suo potenziale aromatico. La bassa resa del vitigno contribuisce alla concentrazione dei sapori e alla qualità del vino, mentre le brezze marine e le escursioni termiche tra giorno e notte aiutano a preservare l’acidità, che dona freschezza e longevità al vino.

Caratteristiche sensoriali

Il Nero di Troia si distingue per il suo profilo aromatico complesso e intenso. Al naso offre una ricca gamma di profumi che vanno dalla frutta scura, come mora, prugna e ciliegia nera, fino a note speziate e balsamiche di liquirizia, pepe nero ed erbe mediterranee. In alcuni vini, emergono anche accenni floreali di violetta e tocchi terrosi. Al palato, il vino ha una struttura robusta, con tannini presenti ma ben integrati, che conferiscono al vino corpo e persistenza. L'acidità è moderata, ma sufficiente a bilanciare l’alcolicità elevata, tipica di questo vitigno. I migliori esempi di Nero di Troia possono invecchiare per diversi anni, sviluppando maggiore complessità e profondità​.

Il Nero di Troia al calice

Servire un Nero di Troia è un'esperienza che avvolge i sensi. Grazie alla sua struttura e alla complessità aromatica, è un vino perfetto da abbinare a piatti ricchi e saporiti. Si sposa magnificamente con carni rosse grigliate, stufati di selvaggina e formaggi stagionati. La sua acidità e i tannini lo rendono ideale anche per accompagnare piatti della tradizione pugliese, come l'agnello arrosto e i piatti a base di sugo di carne. Per un’esperienza ottimale, si consiglia di servirlo a una temperatura di circa 18°C, possibilmente dopo un breve periodo di decantazione per permettere al vino di sprigionare al meglio i suoi aromi​. In conclusione, il Nero di Troia è un vino di grande carattere che incarna la tradizione e il terroir della Puglia. Versatile e complesso, sta vivendo una riscoperta, guadagnando un posto di rilievo tra i vini italiani di qualità.