Lambrusco vitigno: frizzante identità dell’Emilia
Storia, tradizione e modernità del Lambrusco; vitigno da scoprire!
Il Lambrusco vitigno è da secoli sinonimo di convivialità, freschezza e legame con la terra emiliana. Frizzante, dolce o secco, questo vino conquista per il suo carattere autentico e immediato. Su Travino trovi Lambruschi frizzanti, amabili o secchi, ideali tanto per un aperitivo informale quanto per una cena elegante. Dalle versioni più storiche a quelle innovative, ogni bottiglia racconta una parte della cultura enologica italiana e porta con sé il fascino di un territorio che sa emozionare anche attraverso il calice. Per saperne di più
Origini antiche e vocazione emiliana
Le radici del vitigno Lambrusco risalgono a tempi remoti: già nel VII secolo a.C., le popolazioni padane utilizzavano viti selvatiche della famiglia Vitis labrusca. Il nome stesso deriva dal latino labrusca, che indicava una vite rustica e selvatica. Tra epoca romana, Medioevo e Rinascimento, il Lambrusco ha continuato a evolversi grazie alla cura di monaci e produttori locali. Nel XIX secolo, con l’introduzione di tecniche moderne a Modena e Reggio Emilia, il vino ha assunto la forma che conosciamo oggi: effervescente, fresco e fortemente identitario.
Zone come Mantova, Castelvetro, Sorbara e Reggio Emilia sono oggi celebri per le DOC storiche come Grasparossa, Sorbara, Salamino e Maestri, tutte derivate da vitigni Lambrusco differenti che esprimono l’autenticità dei loro terroir.
Terroir emiliano e varietà del Lambrusco
La forza del Lambrusco sta nella varietà dei suoi ambienti di coltivazione. L’Emilia-Romagna offre suoli argillosi, pianure alluvionali e colline calcaree che rendono ogni vitigno Lambrusco unico:
- Grasparossa di Castelvetro: intenso, tannico e corposo
- Lambrusco di Sorbara vitigno: fresco, floreale, con spuma sottile
- Lambrusco Maestri: colore profondo, aromi fruttati e piena struttura
- Lambrusco Salamino e Marani: versatili e ideali nei blend
- Lambrusco mantovano vitigno: meno noto ma in ascesa, con stile più delicato
Ogni zona imprime una firma sensoriale diversa al vino, rendendo il Lambrusco un vero mosaico di interpretazioni regionali.
Caratteristiche e tipologie del vino
Il Lambrusco si presenta con un profilo vivace e beverino, spesso caratterizzato da:
- Sentori di ciliegia, fragola e violetta
- Acidità bilanciata
- Effervescenza naturale o spuma fine
Le tipologie più comuni includono:
- Frizzanti giovani: leggeri, immediati, da bere entro l’anno
- Lambrusco dolce o amabile: rotondi, con residuo zuccherino equilibrato
- Lambrusco secco: più strutturato, ottimo per accompagnare piatti intensi
- Rosé e bianchi: in crescita, ottenuti da vinificazioni moderne
- Lambrusco Grasparossa: cremoso e fruttato
- Lambrusco di Sorbara: elegante, agrumato, floreale
Il metodo più usato per produrli è lo Charmat, ma alcune cantine sperimentano rifermentazioni in bottiglia per un tocco artigianale.
Abbinamenti gastronomici con il Lambrusco
La versatilità del Lambrusco lo rende uno dei migliori alleati in cucina, specialmente con piatti ricchi e tradizionali. Alcuni abbinamenti ideali includono:
- Salumi e affettati: culatello, prosciutto di Parma, gnocco fritto
- Primi tipici: lasagne, tortelli, tagliatelle al ragù
- Formaggi stagionati: Parmigiano Reggiano, pecorino
- Secondi strutturati: bolliti misti, zampone, cotechino
- Fritture e piatti grassi
- Dessert secchi: crostate, biscotti alle mandorle (versioni amabili)
L’effervescenza del Lambrusco sgrassa il palato, mentre la sua acidità esalta i sapori più intensi, rendendolo perfetto anche per piatti francesi come foie gras o quiche lorraine.
Curiosità: sapevi che esistono oltre 60 varietà di Lambrusco?
Non tutti sanno che esistono più di 60 varietà di vitigno Lambrusco censite, ma solo una decina viene regolarmente vinificata. Alcuni tipi, come il Lambrusco Viadanese o il Lambrusco a foglia frastagliata, sono coltivati quasi esclusivamente da piccole cantine storiche. E non solo: il Lambrusco è uno dei pochissimi vini rossi italiani ad avere una versione spumantizzata dolce, scelta spesso all’estero per brindisi alternativi!
Travino FAQ - le domande più frequenti sul Lambrusco
Che tipo di vino è il Lambrusco?
È un vino frizzante tipico dell’Emilia-Romagna, noto per i suoi aromi fruttati e la vivace perlage, disponibile in versioni dolci, secche o semi-secche.
Quando è meglio servire il Lambrusco?
Il Lambrusco si serve fresco (8–12 °C) ed è perfetto come aperitivo, durante i pasti e per momenti conviviali grazie alla sua freschezza.
Qual è la differenza tra Lambrusco dolce e secco?
Il Lambrusco dolce ha un residuo zuccherino più elevato e profili morbidi, mentre quello secco è più strutturato e adatto ad abbinamenti con salumi e piatti saporiti.
Con quali piatti si abbina meglio il Lambrusco?
Si abbina splendidamente a salumi, primi al ragù, formaggi stagionati e fritti: l’effervescenza aiuta a pulire il palato tra un morso e l’altro.
Quanti tipi di Lambrusco esistono?
Vengono principalmente prodotti Lambrusco di Sorbara, Grasparossa, Salamino, e altri, differenziati per suolo, aroma e struttura.
Perché il Lambrusco è frizzante?
Viene prodotto con rifermentazione in autoclave (Metodo Charmat), che sviluppa l’effervescenza naturale mantenendo freschezza e profumi.
Si può abbinare un Lambrusco secco a piatti grassi o fritti?
Certamente: la sua acidità e le bollicine contrastano bene la grassezza di cibi fritti, salumi o piatti ricchi.
Quali profumi si percepiscono in un Lambrusco?
Spiccano note di frutti rossi (ciliegia, fragola), talvolta violetta o spezie, con un’acidità vivace che rende il vino stuzzicante.
Come conservare il Lambrusco aperto?
Dopo l’apertura, chiudilo con un tappo adatto e tienilo in frigorifero: si mantiene bene per 2–3 giorni senza perdere le caratteristiche.
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