Lagrein

Lagrein e Territorio

Oggi le coltivazioni limitrofe alla città si sono spostate prevalentemente nella zona orientale, nella circoscrizione Piani-Rencio e nel comune di Ora. Il Lagrein è però largamente diffuso in tutta la Val d’Adige dove le grandi escursioni termiche ne esaltano le caratteristiche.

Questa varietà, sin dalle prime tracce storiche medievali a noi pervenute, è sempre stata legata alla parte meridionale del territorio tirolese; è quasi certo che il nome Lagrein derivi da “Lagaritanos”, un vino prodotto in una colonia della Magna Grecia chiamata “Lagara”. 

A quell’epoca però il Lagrein era prettamente conosciuto e bevuto nella sua versione in bianco, che rappresentava il vino più diffuso e apprezzato sul territorio. 

Le origini della produzione

I primi accenni di una produzione in rosso risalgono al XVI secolo, ma è solamente dagli anni 90 del secolo scorso che Il Lagrein vinificato in rosso (chiamato “Dunkel”) prende piede tra i vignaioli altoatesini. Una piccola percentuale degli ettolitri prodotti viene invece vinificata in rosa (chiamato Kretzer). A livello genetico invece il Lagrein sembra essere imparentato con due suoi vicini di casa, Il Teroldego e il Marzemino.

Lagrein al calice

Nella vinificazione dei Lagrein Kretzer i viticoltori si sono diretti verso la produzione di vini dal colore tenue, dove all’intensità tipica di questo vitigno si associa un’ importante spalla acida, dei profumi di viola e rosa rossa e una buona freschezza. Il Lagrein vinificato in rosso “Dunkel”, rispecchia tutta la complessità di questa varietà. Dà vita a vini dall’eccellente struttura. Al calice si presenta con un colore rosso rubino intenso e un variegato bouquet di aromi. Gli intensi sentori di frutta rossa, lasciano spazio anche a note balsamiche e mentolate. L’imponenza olfattiva si riscontra anche al palato, dove il corpo consistente è sorretto da una vigorosa trama tannica. L’affinamento in legno ne può poi esaltare la morbidezza e l’avvolgenza.

A tavola questo rosso strutturato si abbina perfettamente ai caldi e sostanziosi piatti di montagna come i brasati di selvaggina o carni alla griglia accompagnate da funghi e polenta.