Tra i paesaggi scolpiti nel tufo di Sorano e Pitigliano, nel cuore della Maremma collinare, sorge Sassotondo: un’azienda vitivinicola che è prima di tutto una storia d’amore per la terra, il silenzio e la lentezza. Qui, dove i vigneti si arrampicano sulle alture tufacee modellate dal tempo e i calanchi disegnano geometrie selvagge, Carla Benini e Edoardo Ventimiglia hanno trovato la loro seconda vita, lontano dalla frenesia cittadina.
Quando nel 1990 decisero di lasciare le rispettive carriere – lei agronoma trentina, lui documentarista romano – non c’era che una casa malandata, 72 ettari di terra incolta e un ettaro di vigneto. Ma la visione era chiara. Oggi i filari si estendono su 12 ettari: nove dedicati ai vitigni rossi – ciliegiolo, sangiovese, teroldego e merlot – e tre alle uve bianche – trebbiano, greco e sauvignon. In vigna e in cantina si lavora con sensibilità, rispetto ed esperienza, in un dialogo continuo con l’ambiente e la materia prima.
Il cuore pulsante dell’azienda è la cantina sotterranea, scavata interamente nel tufo, che regala condizioni perfette per l’affinamento dei vini. Un luogo silenzioso, protetto, quasi mistico, dove il tempo sembra fermarsi. In fondo a un corridoio scavato a mano, a 14 metri di profondità, si apre il bottaio: un piccolo santuario del vino che incarna tutta la filosofia Sassotondo.
I vini prodotti rientrano nelle denominazioni Bianco di Pitigliano, Sovana e Maremma Toscana. Vini che parlano la lingua del territorio, minerali, franchi, schietti, nati da suoli antichi e visioni moderne. Ogni bottiglia racconta una scelta di vita, un sogno coltivato con costanza e passione.