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Vigneti piemontesi per la produzione di Dolcetto

Scopri il fascino del vino Dolcetto: il rosso piemontese che conquista

Un rosso tutto da bere: il vino Dolcetto tra tradizione e territorio

Il vino Dolcetto del Piemonte è un rosso dalla personalità sincera, amato per la sua bevibilità e per il carattere autentico. Se cerchi un vino quotidiano ma mai banale, su Travino trovi etichette selezionate come Dolcetto d’Alba, Dolcetto di Dogliani, Ovada, Diano d’Alba e molte altre. Tutte interpretazioni territoriali che valorizzano il profilo fruttato e la morbidezza del vitigno Dolcetto, perfette per chi desidera un rosso accessibile, versatile e radicato nel territorio. Per saperne di più

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Alle origini del Dolcetto piemontese: un rosso dalla lunga storia

Il Dolcetto è un vitigno autoctono del Piemonte, a bacca nera, la cui presenza è documentata già a partire dal 1593 nel Comune di Dogliani, dove si proibiva la raccolta anticipata del suo “dozzetti”. Tuttavia, è probabile che fosse coltivato anche nei secoli precedenti, specialmente nelle aree del Monferrato, delle Langhe e dell’Alessandrino. Il nome “Dolcetto” può riferirsi al gusto zuccherino dell’uva oppure a dosset, ossia “piccola collina” nel dialetto locale.

Nel corso dei secoli, questo vino si è affermato come simbolo della viticoltura contadina piemontese: genuino, di facile consumo, ma mai privo di anima. Già nel XVIII secolo era conosciuto ad Acqui, ad Alessandria, fino alla Valle Bormida. Le prime denominazioni ufficiali risalgono agli anni ’70 del Novecento, tra cui spicca la DOC di Ovada. Questo percorso storico conferisce al Dolcetto un valore culturale oltre che enologico.

Dolcetto d'Alba, Dogliani, Ovada e oltre: il potere del terroir

Il Dolcetto trova espressioni molto diverse a seconda del terroir. Ogni sottozona piemontese dona al vino sfumature uniche, sia dal punto di vista aromatico che strutturale. Tra le aree più rinomate:

  • Dogliani DOCG: altitudine elevata, suoli calcareo-argillosi e un clima fresco favoriscono vini più strutturati, profondi, con ottima tenuta nel tempo. La versione Superiore è elegante e longeva.
  • Dolcetto d’Alba DOC: zona equilibrata tra collina e pianura, produce vini con frutto evidente, tannini gentili e grande bevibilità. È uno dei Dolcetti più conosciuti anche fuori regione.
  • Dolcetto di Ovada DOC: la componente minerale emerge con decisione, e i tannini risultano leggermente più marcati, regalando una bocca sapida e persistente.
  • Asti, Acqui, Monferrato, Diano d’Alba: zone dove il Dolcetto assume tratti floreali e speziati, con note di mandorla amara, prugna, mora e violetta.

Queste denominazioni – spesso con rese basse e lavorazioni artigianali – riflettono la capacità del vitigno Dolcetto di leggere il territorio, trasformandolo in un vino sempre riconoscibile ma mai uguale.

Vitigno Dolcetto: profilo sensoriale e stili di vinificazione

Dal punto di vista organolettico, il Dolcetto è un vino secco, con corpo medio, colore rubino intenso tendente al violaceo e un profilo aromatico seducente. I profumi ricordano ciliegia matura, prugna scura, mora, violetta e spezie leggere. Al gusto, spiccano tannini morbidi, acidità contenuta, e un finale leggermente amarognolo, che richiama la mandorla amara.
Grazie alla concentrazione di antociani, anche nelle vinificazioni più giovani il Dolcetto conserva struttura e intensità cromatica. Ne esistono due principali stili:

  • Fresco e giovane: snello, profumato e fruttato, da bere entro 2–4 anni. Ottimo come vino quotidiano e perfetto anche in versione vino sfuso.
  • Affinato o Superiore: come nel caso del Dolcetto delle Langhe o di Dogliani, con maggiore struttura, complessità aromatica, tannini più evoluti e buon potenziale di invecchiamento.

L’ampia versatilità del Dolcetto lo rende interessante sia per chi è alle prime esperienze con i vini rossi sia per i wine lover alla ricerca di tipicità.

Con cosa abbinare il vino rosso Dolcetto? Idee gustose

Il vino rosso Dolcetto è perfetto per la cucina casalinga, la tradizione piemontese e i piatti della dieta mediterranea. Il suo tannino levigato, unito alla morbidezza del frutto, lo rende un vino eclettico a tavola. Alcuni abbinamenti ideali includono:

  • Salumi tipici: salame crudo, lardo d’Arnad, salsiccia di Bra
  • Antipasti con crostini ai funghi, bagna cauda, insalate tiepide
  • Primi piatti: tajarin al ragù, agnolotti del plin, risotti ai funghi
  • Secondi leggeri: pollo al forno, arrosti di maiale, cotolette
  • Pizza con mozzarella, funghi o salumi stagionati
  • Formaggi semistagionati: toma piemontese, raschera, robiola

È ottimo anche con cucina vegetariana, in abbinamento a torte salate, frittate con erbe, polenta con funghi o verdure alla griglia. Il Dolcetto è un compagno affidabile in ogni stagione, dalla tavola invernale a quella estiva.

Curiosità: il Dolcetto d’Alba è davvero dolce?

Nonostante il nome, il Dolcetto è un vino secco, senza residuo zuccherino. L’etimologia trae in inganno: la dolcezza riguarda il gusto dell’uva, non il vino finito. L’acidità bassa e il frutto morbido fanno sì che il Dolcetto venga percepito come “gentile”, ma la sua natura è decisa, fresca e asciutta. Una piacevole sorpresa per chi si aspetta un rosso semplice e trova invece un vino autentico e tutto da scoprire.

Travino FAQ - le domande più frequenti sul Dolcetto

Che tipo di vino è il Dolcetto?

Il Dolcetto è un vino rosso piemontese secco, morbido e fruttato, apprezzato per la sua beva immediata e i profumi di ciliegia, mora e violetta.

Quali sono le differenze tra Dolcetto d’Alba, di Dogliani e di Ovada?

Cambiano stile e struttura: Dogliani è più corposo, Alba è equilibrato, mentre Ovada si distingue per mineralità e tannino più marcato.

Il Dolcetto è un vino adatto all’invecchiamento?

In genere è pensato per essere bevuto giovane, ma alcune versioni Superiore, come quelle di Dogliani, possono evolvere bene in bottiglia.

Quali piatti si abbinano meglio al Dolcetto?

Si abbina perfettamente con salumi, primi piemontesi, arrosti leggeri, formaggi di media stagionatura e piatti vegetariani.

Che sapore ha il vino Dolcetto?

Al palato è morbido, con tannini rotondi e retrogusto di mandorla amara; il profilo aromatico è dominato da frutti rossi e violetta.

Quando è meglio servire un Dolcetto?

È ideale per pranzi e cene informali, aperitivi rustici o grigliate, grazie alla sua versatilità e bevibilità.

A che temperatura va servito il Dolcetto?

Va servito intorno ai 16-18°C per esaltare il suo profilo aromatico e la sua struttura morbida.

Perché scegliere un Dolcetto tra i vini piemontesi?

Perché rappresenta un’autentica espressione quotidiana del Piemonte: accessibile, territoriale e genuino.

Il Dolcetto è adatto come regalo?

Sì, soprattutto se si vuole offrire un rosso elegante ma non impegnativo, con un forte legame con il territorio.

Dove posso acquistare una selezione di Dolcetto del Piemonte?

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